È quasi certa la data della grande eruzione che sconvolse il Mare Egeo e che portò all'affondamento di una parte dell'isola di Santorini.
L'eruzione di Santorini ha finalmente una data precisa. In un articolo pubblicato dalla rivista "Science" (vol. 312 n. 7088) si spiega che l'eruzione che ha semidistrutto l'isola (200 chilometri a sud est della Grecia continentale, conosciuta con il nome di Thera nell'antichità) è avvenuta attorno al 1600 a.C., cioè circa un secolo prima di quanto pensato fino a oggi.
La nuova datazione è frutto del lavoro dei ricercatori della Cornell University americana coordinati da Sturt Manning, che hanno preso in esame 127 campioni raccolti nei resti di Akrotiri, la città di Santorini distrutta dall'eruzione, e in altri siti del Mediterraneo orientale. L'analisi di questi elementi ha permesso di stabilire come data dell'eruzione un intervallo compreso tra il 1660 e il 1613 avanti Cristo. Si tratta di un intervallo di tempo compatibile con il periodo tra il 1627 e il 1600 stabilito da un'altra analisi, questa volta condotta sul ramo di un albero di ulivo trovato sepolto dalla cenere sull'isola greca dal geologo danese Walter Friedrich.
L'insieme di questi dati sembra sconfessare quello che gli archeologi avevano pensato fino a oggi, e cioè che l'antica eruzione fosse avvenuta attorno al 1500 a.C. Questa data era stata ottenuta in modo classico, cioè sulla base del confronto degli stili delle ceramiche e dei vasi trovati ad Akrotiri, con quelli di altre zone del Mediterraneo.
Gli effetti di questo studio però non si fermano qui: la nuova datazione cambia quasi del tutto la nostra prospettiva delle civiltà dell'epoca e in particolare dei rapporti e delle relazioni che esistevano fra loro. Fino a oggi si pensava che il culmine della civiltà minoica di Creta (quella che ha costruito i grandi palazzi di Cnosso) fosse contemporanea al periodo di splendore del nuovo regno in Egitto, sorto nel 1580 a.C. A quanto pare invece, i costruttori dei grandi palazzi ebbero relazioni con gli Hyksos, popoli nomadi provenienti dalle coste degli odierni Siria, Libano e Israele che attorno al 1600 a.C. controllavano quanto meno l'Egitto settentrionale e la zona del delta del Nilo. Quasi scomparsi dalle cronache storiche per volontà dei nuovi faraoni, gli Hyksos si prendono così la loro rivincita 3500 anni dopo.
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