Una ripetizione del terremoto del 1906 distruggerebbe il 40% degli edifici cittadini.
Il 18 aprile del 1906, esattamente cento anni fa, San Francisco venne praticamente rasa al suolo da un violento terremoto e dal successivo incendio che ne scaturì. I morti furono 3000 e i senza tetto 250 000 su una popolazione di 400 000. A un secolo di distanza la città è del tutto impreparata ad affrontare un altro evento sismico del genere. Se accadesse, infatti circa il 40% degli edifici della città verrebbero distrutti.
E le probabilità di un nuovo terremoto sono alte. Secondo Mary Lou Zoback una geofisica della Geological Survey della California le probabilità di un altro grande terremoto (magnitudo 6,7 o più grande) nell'area più popolata della California sono del 62% entro il 2032. Secondo la ricercatrice, intervistata dal "National Geographic", la zona starebbe entrando nello stesso ciclo che ha portato al terremoto del 1906. Nei 70 anni precedenti al terremoto del 1906 ogni 4 anni si era verificato un terremoto di magnitudo 6 della scala Richter. Dopo quello del 1906 la zona però è rimasta relativamente calma, con soli 4 terremoti di magnitudo 6: due nel 1926, uno nel 1982 e uno nel 1989. Gli esperti temono che in realtà si stia accumulando nuova energia in attesa di un nuovo evento sismico.
Un nuovo terremoto lascerebbe senza casa forse mezzo milione di persone. Le zone più a rischio sarebbero quelle costruite sulla sabbia e il fango, come quelle di Bayfront, del distretto Marina, di quello finanziaro e il South Market. Senza contare che molte case non sono costruite con criteri antisismici, in particolare per lo stile tipico di San Francisco di costruire al primo piano un garage e poi sopra il resto della casa. L'80% degli edifici è stato costruito prima degli anni Settanta, quando vennero introdotti criteri antisismici. Altro punto debole è il rifornimento di acqua della città che per l'85% dipende da un unico acquedotto che arriva dalla Sierra della zona della Baia.
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