Secondo un esperto americano Leonardo avrebbe usato una tecnica particolare, poi sfruttata nuovamente alla fine dell'Ottocento.
Nascosto dietro il sorriso della Gioconda si nascondono milioni di puntini invisibili. Almeno è questa la teoria esposta a una conferenza alla Galleria degli Uffizi di Firenze da Jacques Franck dell'Armand Hammer Center di studi leonardeschi dell'Università della California in occasione della mostra La mente di Leonardo: il genio universale al lavoro. Secondo Franck, Leonardo ha usato una tecnica simile alla pittura a punto dei neo impressionisti nel tardo XIX secolo. La tecnica, nota come sfumato, produce effetti tridimensionali ed è il risultato di un lavoro di pennello molto delicato, che mischia luce, ombra e colori. Leonardo non spiegò mai come aveva eseguito il lavoro, e l'unico riferimento allo sfumato appare in alcune note relative al quadro.
L'esperto ha preso in esame un'altra opera, uno studio per una figura seduta, sempre conservata al Louvre, e ha scoperto che il genio rinascimentale ha usato piccolissimi tratti di pennello per produrre l'effetto tridimensionale. "Leonardo ha usato la tempera, cioè una emulsione tra olio e acqua, mentre nella pittura a olio, le tracce della tecnica vengono mascherate da una delicata velatura", dice l'esperto, che ha tentato di applicare questa sua teoria alla ricostruzione dell'occhio di Monna Lisa in sei passi.
Franck è partito da un pannello simile a quello usato da Leonardo, lo ha trattato con colla animale e gesso e poi ha dipinto un occhio con un pennello, ma usando un gesso nero. Poi ha applicato un olio diluito semi opaco per rendere più tenui le linee del gesso e ha ritoccato i dettagli con colpi microscopici di pennello. Dopo vari strati i materiali hanno iniziato a fondersi l'uno con l'altro.
Secondo i calcoli di Franck, i dettagli (tipo l'occhio o il sorriso) contengono dai 30 ai 40 colpi di pennello al millimetro: un vero e proprio lavoro da miniaturista. "Forse ha fatto un millimetro quadrato al giorno: pari a dieci anni per l'intero quadro", conclude.
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