La mente umana preferirebbe le informazioni nuove rispetto a quelle familiari
Il cervello umano sarebbe particolarmente attratto dalle informazioni nuove e queste sarebbero fondamentali per migliorare i processi di apprendimento e la memoria. Lo sostengono alcuni psicologi dello University College di Londra (UCL) in uno studio pubblicato sull’ultimo numero di “Neuron”. Lo studio ha analizzato il mesencefalo, la regione del cervello che regola i nostri livelli di motivazione e l’abilità di valutare le ricompense attraverso il rilascio di dopammina nelle aree frontali e temporali del cervello. La dopammina è un neurotrasmettitore legato al funzionamento della memoria.
Due diversi esperimenti hanno dimostrato che il mesencefalo si attiva quando veniamo esposti a stimoli nuovi rispetto a quelli noti, anche quando le immagini familiari sono più significative dal punto di vista emotivo. Ai soggetti sono state mostrate immagini diverse mentre l’attività cerebrale veniva monitorata da uno scanner fMRI (risonanza magnetica funzionale). Il risultato è stato che tra le immagini conosciute nemmeno quelle d’effetto come volti aggressivi o incidenti d’auto riuscivano ad attivare il mesencefalo, che invece ha risposto di fronte a immagini nuove.
Per verificare la memoria sono stati condotti anche esperimenti senza l’uso dello scanner. Ai soggetti sono state presentate immagini nuove, familiari e molto familiari. Dopo venti minuti, negli esperimenti in cui le informazioni leggermente familiari venivano mischiate a immagini nuove nei soggetti la capacità di ricordare era aumentata del 19%.
Emrah Düzel dell’Institute of Cognitive Neuroscience dell’UCL ha sostenuto: "Oggi abbiamo capito il rapporto tra la memorizzazione d’informazioni nuove e l’attivazione del mesencefalo. Nel futuro testeremo il ruolo della dopammina nell’apprendimento. Ciò potrebbe avere implicazioni per la produzione di nuovi farmaci”.
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