Secondo alcuni ricercatori della Cornell University sarebbe la vibrazione della struttura cristallina della materia a provocare questo fenomeno ad alte temperature
Sarebbero i fononi, che secondo l'ipotesi di Einstein sono i quanti di vibrazione in un reticolo cristallino rigido, i responsabili della superconduttività elettrica che si verifica ad alta temperatura in alcuni materiali particolari.
Secondo una ricerca che compare su “Nature” (Vol. 442, n. 7102, p. 546-550) firmata dal fisico Seamus Davis della Cornell University (USA), il fenomeno della superconduttività ad alta temperatura non sarebbe determinato, come si pensava, dall'interazione elettrone-elettrone o dalla presenza di atomi magnetici nel materiale.
Per spiegare questo fenomeno, osservato per la prima volta una ventina di anni fa dal ricercatore svizzero K. Alex Müller nei laboratori della IBM di Zurigo, Seamus Davis e il suo team hanno misurato gli stati di energia in un materiale superconduttore ad una scala piccolissima.
I ricercatori hanno piazzato una piccolissima punta metallica sulla superficie di un superconduttore e hanno misurato le variazioni del passaggio di corrente tra la punta e il materiale quando la punta veniva spostata per pochi nanometri sulla superficie. Uno spostamento minimo era sufficiente a variare in modo sensibile il passaggio della corrente.
Proprio queste differenze indicano, secondo i ricercatori, che il fenomeno della superconduttività sarebbe legato alla vibrazione interna della struttura cristallina del materiale e che i quanti di questa vibrazione, i fononi, ne sarebbero quindi i responsabili. O comunque svolgerebbero un ruolo cruciale, superiore a quello degli altri fenomeni indicati finora come la causa della superconduttività ad alta temperatura.
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