Un modello al computer per ricostruire le migrazioni umane a partire dalle mutazioni del Dna. È questo il risultato raggiunto dai ricercatori dell'Università di Stanford guidati da Luca Cavalli Sforza e pubblicato sulla rivista PNAS.
Passa attraverso un modello matematico complesso il nuovo capitolo della lunga storia che sta portando a dipanare i tanti punti interrogativi che ancora avvolgono la storia delle migrazioni umane sul pianeta Terra. Partendo dalle mutazioni genetiche e grazie a un sofisticatissimo modello matematico al computer che elabora informazioni e fa previsioni, un gruppo di ricercatori della Università di Stanford, guidati da Luca Cavalli Sforza, ha compiuto un passo avanti importante in questa direzione. Il lavoro è descritto sull'ultimo numero della rivista Proceedings of the National Academy of Science(PNAS).
Fino a oggi si era riusciti a capire quando erano avvenute le mutazioni del DNA delle diverse popolazioni umane nel corso dell'evoluzione. Non si era riuscito però a capire dove queste mutazioni fossero intervenute. Ora l'equipe di Cavalli Sforza ha affinato il suo metodo di analisi e grazie a un modello computerizzato è riuscito a individuare non solo il periodo della mutazione, ma anche il luogo in cui essa è apparsa. Si tratta di un passo in avanti decisivo per capire la storia evolutiva dell'uomo. Nelle simulazioni al computer la crescita di una popolazione è rappresentata da un fronte d'onda che avanza con un tasso costante. Quando si verificano delle mutazioni si osserva un effetto detto "effetto del fondatore" che si visualizza sul fronte d'onda come un collo di bottiglia che poi si riespande in seguito all'ulteriore crescita della popolazione.Un manifesto della roboetica. E ancora robot antropomorfi con cui interagire e gel-robot che nuotano. Sono solo alcuni dei protagonisti di Roboethics, il Simposio Internazionale a Sanremo che ha aperto il dibattito sui principi etici del mondo della robotica.
Se l'uomo vuole andare su Marte, i tempi del viaggio dovranno sicuramente accorciarsi. A lavorarci un gruppo di ricercatori australiani. Intanto Spirit riprende a mandare immagini dal Pianeta Rosso.
Città più vivibili, fluide e sostenibili. E quindi meno inquinamento e maggiore mobilità. È nato Mobilis, un nuovo sistema virtuale per trovare applicazioni possibili di quello che sembra uno scenario lontano.
Presto i primi risultati del progetto Finuda dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per indagare contemporaneamente la formazione e il decadimento degli ipernuclidi. I risultati porteranno nuove informazioni sulla struttura dei nuclei atomici.
L'eco è quanto rimane di un lampo di raggi gamma ed è stato individuato dall'osservatorio spaziale XMM-Newton dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Nelle immagini scattate appare come una serie di cerchi concentrici. Lo studio delle immagini potrebbe aiutare a puntare i telescopi laddove stanno nascendo nuove stelle.
Le nuvole di ghiaccio si formano a una altezza di circa 93 chilometri, quando la temperatura in quella fascia di atmosfera scende al di sotto dei meno 125 gradi Celsius. Le misure hanno dimostrato che in media le nubi sul Polo Sud sono più alte di tre chilometri e mezzo rispetto a quelle sul Polo Nord.
Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele ha scoperto la sostanza che permette alle cellule staminali adulte di trovare il tessuto danneggiato. Si aprono nuove prospettive per le terapie con le cellule staminali adulte.
Quello che sembra essere il più antico fossile di un animale terrestre è stato scoperto da alcuni scienziati inglesi e americani nei pressi della città di Aberdeen, in Scozia. È un millepiedi e viveva sulla Terra 420 milioni di anni fa.
Ginevra e la regione francese Rhône-Alpes si alleano per creare un polo di competenza nelle biotecnologie di rilievo europeo. L'iniziativa è stata presa subito dopo la firma di un accordo tra la Svizzera e l'Unione Europea per il riconoscimento e la parificazione dei rispettivi ricercatori.
La distanza dalla Terra dall'ammasso di stelle conosciuto come Pleiadi — fra gli oggetti più visibili nel cielo notturno e più ricorrenti nei miti dell'antichità — è stata finalmente misurata con precisione da un gruppo di astronomi del California Institute of Technology e del Jet Propulsion Laboratory.
Non solo viaggio ed esplorazione. Le avventure in America di due grandi esploratori, Alexandre de Humboldt e Aiméé Bonpland, vengono messe in mostra attraverso le immagini e gli esperimenti scientifici.
Spirit muove i primi passi sul Pianeta Rosso. Mars Express ci regala nuove immagini della superficie del pianeta. Mentre alla Nasa si studia il nuovo veicolo spaziale che porterà l'uomo nello spazio. Almeno in teoria.
Come fa il vetro a diventare vetro? E perché alcuni vetri sono fragili e altri più resistenti? A rispondere un gruppo di ricercatori italiani, che ha dedicato i propri studi a svelare i segreti della "transizione vetrosa".
Superiamo gli Stati Uniti per numero di pubblicazioni. Ma anche se la ricerca di base europea detiene il primato dal punto di vista della "produzione di conoscenza", i colleghi americani continuano a rimanere i più citati.
Nuove tecnologie per nuovi congegni sempre più piccoli. Negli Stati Uniti è nato un nuovo oscillatore dalle dimensioni ridotte. E già se ne studiano le applicazioni su oggetti di uso quotidiano, come i cellulari.
Lo aveva già detto un reverendo inglese nel 1763. Ora alcuni ricercatori inglesi hanno dimostrato che è l'esperienza a guidare le nostre mosse quando giochiamo a tennis. Unita a un'ottima conoscenza della matematica.
Gli scienziati nei laboratori non riescono a smaltire la quantità di dati da analizzare. Un nuovo robot arriva in loro aiuto. È agile, e sa prendere decisioni da solo, interpretare i risultati, formulare ipotesi e portare avanti autonomamente degli esperimenti.
Le "oscillazioni di Bloch" erano sempre state studiate attraverso i campi elettrici. Ora, grazie a un esperimento tutto italiano, sarà possibile utilizzare i cristalli fotonici. Conquistando la copertina di un'importante rivista.