Domenica 6 luglio
Arrivo a Napoli
“Io amo la scienza!” dice, accompagnandosi con un gesto teatrale, entrando alla Città della Scienza, a Napoli.
“Vorrei vivere qui… è così bello!” lo incalza il suo amico.
Sono i commenti di due bambini, Amrit e Alberto, che hanno cominciato oggi la loro avventura alla scoperta dei vulcani.
Loro li conosciamo già: sono due dei protagonisti di Mini Darwin alle Galápagos, la spedizione che ha visto sette bambini e due scienziati sulle tracce di Darwin tra tartarughe giganti, iguane otarie e sule piedi blu e piedi rossi … se volete sapere perché si chiamano così scopritelo qui: http://www.minidarwin.it.
Alla Città della Scienza, nella sezione dedicata alla Terra, incontriamo anche gli altri mini vulcanologi: Kai e Maxine, Ciaran (che si pronuncia Kiran), Anny e Valeria… e naturalmente anche un vero vulcanologo: Gianni Macedonio dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia che da tanti anni studia i vulcani italiani.
“Se un pezzo di lava che è stato eruttato cade di nuovo nella bocca del vulcano, quanto tempo impiega per diventare di nuovo magma, per sciogliersi?” chiede Ciaran nel suo inglese perfetto.
“Beh, dipende da quanto è grande il pezzo… ma se non è un pezzo molto grande, pochissimo, in pochi minuti si è sciolto…” risponde Gianni, che non sa ancora che cosa lo aspetta… questi bambini non lo lasceranno in pace, e lo bombarderanno di domande e commenti senza sosta per tutta la spedizione.
“E perché c’è il ferro proprio al centro della Terra? Io ho una domanda che non è proprio una domanda… penso che il centro della Terra è così caldo perché è tutto chiuso, e il caldo non può uscire…” commenta Amrit.
“Sì, è così, il calore mano mano si diffonde dalla superficie della Terra. Se fate un buco nella crosta terrestre, vi accorgerete che più si va in profondità più diventa
caldo… al centro fa caldissimo, e ci vorrà molto molto tempo prima che si raffreddi tutto. Il ferro sta lì proprio al centro perché è pesante…” risponde
Gianni.
Passano ancora in rassegna gli exhibit della Città della scienza dedicati ai vulcani e fanno qualche primo esperimento con vulcani simulati: per provocarne un’eruzione in casa basta una
bottiglia, aceto, bicarbonato e farina: la ricetta è a disposizione nella sezione "I giochi".
Dopo una cena in stile napoletano (buonissima e infinita, che i bambini non hanno goduto ma gli adulti sì) si trasferisono tutti a Ercolano e Portici. Alcuni in albergo e altri su Adriatica, il veliero dei Velisti per Caso che ospiterà i mini vulcanologi per questa spedizione.
Si sistemano nelle cabine e ormai stanchissimi (è l’una di notte passata) si addormentano per passare la prima notte cullati dalle onde.
“Il treno regionale proveniente da Salerno per Napoli, delle ore 6:42 è in arrivo sul binario 1” È questa la prima sveglia di chi ha dormito su Adriatica. Ma dove sono, si chiedono? Non si erano addormentati in barca, e che cosa c’entra, allora, un annuncio di un treno in arrivo?
Il fatto è che il porto di Portici si trova proprio a ridosso della famosa e antichissima stazione di Portici, proprio quella da dove è partito uno dei primi treni della storia che collegava Napoli a Portici.
La vera sveglia, arriva un po’ dopo. È la voce di Adriatica che li sveglia con una bella musica.
Simona Cerrato