Ieri nove ore di viaggio e oggi cinque. Dovevano essere tre o quattro ma poi ci siamo persi. Anche il navigatore non si orientava più e siamo andati avanti e indietro fino a che siamo finalmente arrivati sulla ruta giusta. La numero 40.
Non siamo più nel deserto. Passiamo attraverso sterminati vigneti – la zona di Mendoza è famosa nel mondo per i vini – e ci inerpichiamo verso le montagne. L’orizzonte non è più sconfinato a perdita d’occhio come nei giorni scorsi ma finisce alle catena delle Ande. I bambini inaugurano Radio Darwin: la prima radio bilingue dai tempi di Marconi. Il programma ideato da Kika e Amrit, al quale collaborano anche Monse e Carmela, viene tramesso attraverso il microfono del pullmino.
Lungo la strada incontriamo, come già altrove, molti altarini dedicati al Gauchito Gil: bandiere rosse, statuette del gauchito stesso armato di bolas nere, offerte di vino e altre cose. Alcuni sono costruiti all’interno dell’incavo di un albero, altri occupano un’intera collinetta. Il Gauchito Gil è un personaggio mitico che la gente venera perché si dice che guarisca i bambini. Vissuto nell’Ottocento, fu orrendamente sgozzato perché si rifiutò di andare in guerra contro iI Paraguay che lui riteneva dei fratelli. Inoltre difendeva i poveri e rubava ai ricchi. Insomma un personaggio scomodo che le autorità pensarono bene di eliminare anche se stava per arrivare la grazia per tutti i cosiddetti traditori. Maledì il poliziotto che lo assassinò dicendogli che suo figlio si sarebbe gravemente ammalato. E così fu. Il poliziotto tornò sulla sua tomba, piantò una croce e pregò finché il figlio guarì.
Altre sono della Difunta Correa che morì di sete con accanto al suo bambino che però continuò ad allattarsi dalla madre anche da morta e così sopravvivere. Così la gente porta bottiglie piene d’acqua in suo onore. In certi punti ci sono centinaia di bottiglie ammucchiate. Anche lei guarisce e protegge i bambini.
La valle che percorriamo acquista piano piano il carattere andino: montagne scoscese, costituite di strati sovrapposti dai colori sgargianti, rosso, arancio, grigio scuro, giallo zolfo. La forza dei movimenti geologici, che qui sono evidenti anche agli occhi meno esperti, ha plasmato questi strati in forme che sembrano innaturali. Colonne verticali, sporgenze che sfidano la legge di gravità, anfratti cavernosi, morbide ondulazioni… a ogni curva uno spettacolo.
Uspallata si trova sulla strada che collega il Cile all’Argentina ed è un importante punto di scambio e oggi centro turistico: sci, rafting, gite in montagna, arrampicate sulle montagne tra le più alte del mondo. Nel giardino dell’albergo, riprendiamo tutti insieme la storia di Darwin, che non era, come molti credono un vecchio brutto e noioso… ma quando partì per il suo viaggio intorno al mondo con il Beagle aveva 22 anni e non si sarebbe mai e poi mai immaginato di diventare uno degli scienziati più famosi del mondo. Piuttosto era uno scapestrato figlio di papà che ancora non aveva trovato la sua strada nel mondo. La trovò proprio in quel famoso viaggio che oggi noi stiamo ripercorrendo, anche se solo in parte.
Muchas gracias Simona,estoy muy emocionada leyendote,realmente una pintura de nuestra patria,paisajes y costumbres. Te admiro sinceramente Patricia Rodríguez