La guerrilla, o critical, gardening nasce negli Stati Uniti negli Anni Settanta e altro non è che giardinaggio volontario e politico, generalmente praticato nelle aree urbane con l'intento di abbellire gli spazi degradati e allo stesso tempo comunicare a tutti che un altro modo di vivere la terra c'è, anche in città. C'è chi pianta fiori nelle aiuole abbandonate, chi coltiva pomodori e zucchine sul marciapiede e chi trasforma in parchi aree urbane abbandonate. Sedna ha intervistato Richard Reynolds, uno dei guru del movimento, protagonista di diverse azioni di guerriglia notturna a Londra. Se non vi sentite così "battaglieri" ma vorreste partecipare lo stesso, niente paura: come ci spiega Michela Pasquali, paesaggista botanica autrice del libro I giardini di Manhattan (Bollati Boringhieri, 2008), ci sono modi molto semplici di fare critical gardening, basta anche solo piantare un seme e vedere se cresce qualcosa. Per la rubrica "Due minuti d'autore" questa settimana Sedna vi propone il libro: "Clandestini. Animali e piante senza permesso di soggiorno" di Marco Di Domenico, Bollati Boringhieri (2008). La pillola di sostenibilità oggi parla di pannolini lavabili: Anna Galimberti, dell'associazione Non solo ciripà, ci spiega come passare dai pannolini usa-e-getta, che creano montagne di rifiuti non riciclabili, a quelli riutilizzabili di ultima generazione.