Quinta stagione di Che fine ha fatto Sedna, sulle frequenze di Radio Fragola di Trieste. Quest'anno la nuova rubrica "Pillole di sostenibilità" vi suggerisce piccole azioni quotidiane per una vita più ecosostenibile. Che fine ha fatto Sedna è in onda ogni venerdi alle 8.35 e in replica il sabato alle 12.10. Se vuoi ascoltare tutta la puntata schiaccia sul play qui sotto, puoi ascoltare anche solo le singole rubriche o le interviste cliccando sui nomi accompagnati dal megafonino che compaiono nel testo.
Per ascoltare direttamente da qui le puntate di Sedna, assicurati di avere l'ultima versione di Macromedia Flash Player installata.Mentre Facebook e YouTube impazzano tra milioni di cittadini,
in Italia gran parte della classe politica e del sistema dell'editoria
sembra affetta da un severo digital divide, incapace di usare e capire
le nuove tecnologie rese disponibili dal computer e da internet.
Questo il quadro che emerge a seguito di un paio di proposte di legge
che dovrebbero regolamentare quel territorio "libero e senza regole che
è internet", come lo descrive Gabriella Carlucci, showgirl e deputata di
ForzaItalia, autrice di una delle due proposte. Volontà di controllo,
ignoranza, o ingenue collusioni con chi gestisce il diritto d'autore nel
nostro paese (come tra l'altro rivelano i metadati del documento della
relazione introduttiva sulla legge messo in rete dall'onorevole, che
vedrebbe come autore Davide Rossi, presidente dell'Unione Italiana Editoria Audiovisiva)? Sedna ne discute con Luca Sofri,
giornalista ed esperto di Internet.
Ma se c'è chi ignora l'importanza
del web nel dibattito pubblico, il ruolo che ha assunto nella
comunicazione, nella politica e, ovviamente, nelle relazioni sociali,
c'è anche chi dei blog e dei social network ne fa un argomento di
ricerca. Enrico Marchetto, docente dell'Università IULM di Milano e
consulente per la società di ricerca Swg ci racconta la ricerca DiarioAperto 2009.
Internet è una pippa planetaria
Bruno Gambarotta
Di Gilberto Corbellini
Longanesi (2009)
Nel nostro paese gli scienziati hanno smesso di essere una risorsa e sono considerati una minaccia. Lo sostiene Gilberto Corbelli in questo suo libro e per dimostralo cita numerosi episodi dal caso Di Bella alla legge 40 sulla fecondazione assistita, dai tentativi di censura dell'insegnamento dell'evoluzionismo all'incriminazione degli OGM. Il paese mette a rischio così democrazia e possibilità di sviluppo. Ma perché tutti questi attacchi alla libertà della scienza? Sono molte le risposte che dà lo scienziato, tra queste non manca lo zampino della Chiesa cattolica.
Parafrasando una nota canzone sanremese, Sedna questa settimana vi invita a rispettare "l'undicesimo comandamento: non sprecare"
La prima regola per avere una vita veramente sopstenibile infatti è quella di limitare al minimo i consumi. Antonio Galdo, autore del libro Non sprecare (Einauidi, 2008), ci da qualche consiglio.
Se volete saperne di più visitate il sito non sprecate