È ricercatore al Dipartimento di Oceanografia Biologica (OGS/BIO) dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste. Ha cominciato la sua carriera come biologo evoluzionista alla Eberhard-Karls-Universität, Tübingen, Germania lavorando su tassonomia e morfogenesi di unicellulari. Ora si occupa principalmente di ecologia e fisiologia di protisti marini, cioè di piccolissimi organismi marini, come microalghe e plancton. Per studiarli, li prende dal mare, dove vivono in grandissime quantità, e li alleva in piccole ciotole con acqua salata e nutrienti.
Monica Colitti è professore associato di Anatomia animale alll'Università di Udine. Sul piano della ricerca si occupa dello studio dell'espressione di geni correlati all'apoptosi nella ghiandola mammaria bovina, e degli aspetti immunoistologici e molecolari legati ai meccanismi di risposta e di adattamento allo stress nei ruminanti.
Laureata in Scienze Biologiche, Silvia Caravita lavora come ricercatrice presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) di Roma, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Svolge ricerca con il gruppo di psicopedagogia su temi legati all'educazione scientifica, e in particolare si è occupata dello studio dei processi di apprendimento.
Recentemente ha svolto ricerche sull'uso di programmi appositamente realizzati per la collaborazione in rete (internet) in esperienze di educazione scientifica. È co-autrice di due libri: P. Poti, S. Caravita, M. Saporiti, V. Truppa, M. Caretti, Dall'osservazione ai modelli nello studio del mondo animale, ISTC-CNR, Roma, 2005; e S. Caravita, M.B. Ligorio (eds), L'apprendimento collaborativo - Dal gruppo alla rete, ed. Carlo Amore, Roma, 2003.
Dal 1969 lavora come paleontologo al Museo di Storia Naturale di New York, dove si occupa anche di biodiversità. La sua passione è l'evoluzione; insieme a Stephen J. Gould ha sviluppato la teoria degli equilibri punteggiati, che poi ha ulteriormente sviluppato in una teoria che spiega come la modifica dell'ambiente regoli il processo evolutivo. Eldredge è il responsabile della grande mostra Darwin, inaugurata nel novembre 2005, e autore del libro che l'accompagna Discovering the Tree of Life. Vive a Ridgewood (New Jersey) con sua moglie e la sua collezione di strumenti musicali, ma appena può si ritira tra le montagne Adirondack per camminare, pensare e scrivere.
Dal 1993 è professore di zoologia all'Università di Pavia e direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo. Coordina diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali finanziati dalla NATO, dall'Unione Europea, dal Ministero dell'Università e della Ricerca, dal CNR, dalla Fondazione
Lombardia per l’Ambiente, dalla Provincia di Pavia, e da fondazioni private
(CARIPLO, Cassa di Risparmio delle Provincie di Piacenza e Vigevano,
Olympus Foundation Science for Life, Millipore). È membro dell'Accademia dei Lincei.
Pietro D'Addabbo è ricercatore presso il Dipartimento di Genetica e Microbiologia dell'Università di Bari, dove si occupa principalmente di bioinformatica, ovvero come trasferire e utilizzare applicazioni informatiche in ambito biologico. In particolare, in ambito genetico la bioinformatica è utilizzata per la gestione e l'analisi di sequenze nucleiche e/o proteiche. Tali analisi, specialmente su scala genomica e proteomica, sarebbero difficilmente eseguibili con metodiche sperimentali, data la mole di dati complessi da gestire, analizzare ed ottenere.
Dopo il dottorato in tecnologie alimentari conseguito all'Università La Sapienza di Roma, Marcelo Enrique Conti continua a svolgere ricerche nella stessa università, all'interno del Dipartimento di Controllo e Gestione delle Merci e del loro Impatto sull'Ambiente, dello SPES - Development Studies Research Centre. Insegna inoltre Environmental Impact Assessment. I suoi studi riguardano l'ambiente, e in particolare lo studio degli ecosistemi e della loro biologia per valutarne qualità e cambiamenti.