Sequenziato il dna dell’insetto: ha pochi geni per strutture fondamentali, ha una scarsità di neuroni ma, nonostante ciò, uno straordinario comportamento sociale
Un équipe internazionale di scienziati è riuscita a sequenziare il genoma dell'ape mellifera che diventa così il terzo insetto, dopo la mosca della frutta e la zanzara della malaria, il cui dna è stato sequenziato. Lo studio è stato pubblicato da “Nature” (n. 443, pp. 931-949).
La ricerca è stata realizzata dal Consorzio di Sequenziamento del Genoma dell'Ape con i risultati dei diversi studi che si integrano nel progetto e che convertono questo insetto in un modello di studio per i suoi complessi comportamenti sociali.
L’ape è inoltre essenziale nel sistema ecologico globale per il suo ruolo importantissimo nell’impollinazione delle piante. La ricerca ha dimostrato che il genoma delle api mellifere contiene meno geni, rispetto agli altri insetti, per l’immunità innata, le proteine che formano la cuticola (essenziale per il riconoscimento dell’individuo da parte degli altri membri della famiglia) e i recettori dell’apparato olfattivo.
Il sequenziamento mette in luce anche un paradosso: l'evoluzione dei suoi comportamenti sembra in contraddizione con il fatto che l'ape mellifera ha solo una milionesima parte dei neuroni presenti nel cervello umano. Eppure, come spiega uno degli autori dello studio, Edward O. Wilson, "è in grado di realizzare una enorme quantità di compiti e di integrarsi con gli altri individuo in modo assolutamente armonioso".
Tanto che, secondo gli autori della ricerca, se si classificassero tutti gli abitanti del pianeta in funzione delle proprie abilità sociali, gli esseri umani occuperebbero il primo posto, seguiti da una medusa (siphonophores) e quindi da insetti come le formiche, le api e le termiti.
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