Il progetto potrebbe portare alla messa punto di microcamere poco costose e molto efficienti.
Mettete insieme un po' di calore e di luce ultravioletta e una gelatina di polimeri potrà trasformarsi in un occhio artificiale di insetto capace di vedere ovunque. È quanto sostengono alcuni biofisici statunitensi, secondo i quali il risultato porterà alla messa a punto di microcamere a grand'angolo poco costose ed efficientissime da utilizzare nei settori più svariati. A livello ottico, è difficile avere un angolo ampio di ripresa. Per produrre obiettivi che riprendano più di 90 gradi, i costruttori devono combinare diverse lenti in una struttura complessa a occhio di pesce, molto costosa e difficile da miniaturizzare.
L'alternativa è costruire una veduta panoramica attraverso l'assemblaggio di molte lenti più piccole puntate in direzioni diverse, esattamente come avviene nelle migliaia di elementi presenti negli occhi degli insetti. Su "Science" (vol. 312, n.5773) Luke Lee e colleghi dell'Università di Berkeley, in California, spiegano di essere riusciti a sviluppare un occhio artificiale tridimensionale composto, come quello degli insetti, da moltissimi elementi più piccoli che riescono a tenersi insieme da soli.
Per cominciare, i ricercatori hanno creato una serie di incavi sopra una forma esagonale sulla superficie di un foglio circolare di polimero flessibile. Poi hanno disteso il foglio su un buco di una camera d'aspirazione e lo hanno soffiato (un po' come accade per il vetro fuso) per fargli prendere una forma emisferica. Infine, il team californiano ha utilizzato il foglio così deformato per farne uno stampo adatto a produrre una sorta di cupola di gelatina di polimeri sensibili alla luce coperta di protuberanze che funzionano da lenti.
Alla fine del complicato processo, i ricercatori hanno riscaldato la cupola, delle dimensioni di 2,5 millimetri, per mettere a punto il resto del polimero. Nei test, l'occhio artificiale si è comportato in modo molto simile all'occhio di un insetto: ogni singola microlente catturava luce da un campo visivo ampio meno di 4° e tutte le lenti risultavano avere le stesse prestazioni. Secondo i ricercatori, questo nuovo processo produttivo potrebbe portare alla messa a punto di nuove microcamere per la sicurezza o per la medicina endoscopica in grado di "guardare" in quasi tutte le direzioni.
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