Sono stelle di neutroni che emettono segnali radio con impulsi brevi e ripetuti a intervalli di alcune ore
Un'équipe internazionale di ricercatori, tra cui astrofisici dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari e dell'Università cagliaritana, ha scoperto alcune stelle di neutroni con caratteristiche mai osservate finora. Questi corpi celesti, che sono stati individuati grazie alle osservazioni del radiotelescopio di Parkes in Australia, emettono segnali radio con impulsi da 2 a 30 millisecondo, seguiti da un periodo di silenzio che dura da qualche minuto a qualche ora.
Gli scienziati ritengono che questa nuova classe di stelle di neutroni, denominate RRAT (Rotating RAdio Transient) sia molto più diffusa di quella delle stelle di neutroni finora conosciute. Le pulsar, per esempio, a differenza delle RRAT, emettono segnali radio a intervalli regolari, anche centinaia di volte al secondo. Mentre le magnetar, un'altra classe di stelle di neutroni rotanti, emettono segnali di raggi X e gamma ray burst. Nella nostra Galassia potrebbero esserci almeno 400.000 sorgenti RRAT, un numero quattro volte maggiore rispetto a quello finora stimato per le pulsar. I risultati del lavoro sono pubblicati sulla rivista "Nature" (vol 439 n. 7078).
Dalle osservazioni raccolte, le sorgenti RRAT dovrebbero essere stelle di neutroni, cioè degli oggetti compatti dal diametro di circa 20 chilometri nel quale si trova compressa a densità elevatissima una massa confrontabile con quella del Sole, ma composta perlopiù di neutroni. Dai dati raccolti è stato possibile calcolare che le sorgenti RRAT scoperte compiono una rotazione completa intorno al proprio asse in tempi compresi tra 0,4 e 7 secondi. Questi corpi celesti sembrano inoltre non fare parte di un sistema binario, ovverosia non orbitano intorno a un'altra stella.
Questa nuova classe di stelle compatte dall'emissione radio sporadica potrebbe anche, secondo gli scienziati, rappresentare l'anello evolutivo di congiunzione, finora mancante, fra le pulsar e altre famiglie di stelle di neutroni scoperte negli scorsi decenni. Se quest'ultima ipotesi sarà confermata, questa scoperta si annuncia quindi come uno degli argomenti più interessanti dell'astrofisica di questo decennio.
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