C'è l'attività della nostra stella più che il bando ai cloroflurocarburi all'origine della riformazione dell'ozono atmosferico
Il recupero dell'ozono nell'alta atmosfera, fino ad ora attribuito al bando alla produzione e all'utilizzo dei clorofluorocarburi (CFC) dopo il protocollo di Montreal del 1987, potrebbe essere in realtà una illusione.
A dirlo, un gruppo di ricercatori dell' Institut für Physik der Atmosphäre di Wessling in Germania, che hanno sviluppato una simulazione al computer che incorpora tutti i fattori che influenzano la produzione globale di ozono. Secondo il modello, la riduzione dell'ozono osservata in questi anni risponderebbe più alla variazione naturale del ciclo di 11 anni dell'intensità solare più che al bando stesso. Ma i ricercatori pensano comunque che entro i prossimi dieci anni si inizieranno a vedere anche gli effetti del bando alla produzione di queste sostanze.
In un articolo pubblicato sulla rivista "Geophysical Research Letter"(vol 33, n. 3) i ricercatori dicono che le radiazioni solari in più dovute al ciclo solare hanno determinato un aumento nella produzione di ozono atmosferico. L'aumento di radiazioni avrebbe causato la formazione di atomi individuali di ossigeno dall'atmosfera che a loro volta collidendo con altre molecole di ossigeno avrebbero contribuito a formare l'ozono.
Dal momento che l'ozono si scompone facilmente, non appena le radiazioni solari diminuiscono di intensità, calano anche le concentrazioni di gas. Il modello mostra anche che questo rimbalzo nelle concentrazioni non sarà permanente. L'intensità minima delle radiazioni solari dovrebbe essere raggiunta nel 2008, poi il Sole dovrebbe aumentare la sua attività mentre il calo dei CFC nell'atmosfera dovrebbe farsi sempre più marcato grazie al bando.
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