Come fanno i delfini a piroettare fuori dall'acqua? La domanda ha avuto finalmente una risposta grazie a uno studio pubblicato sulla rivista "Journal of Experimental Biology" (2006; 209: 590-598) da un gruppo di ricercatori americani e israeliani. Lo studio, condotto sulla base di dati video e modelli matematici, ha permesso di svelare i segreti delle piroette delle stenelle, i delfini più piccoli dei tursiopi, che nuotano nelle acque dell'Oceano Indiano, Pacifico e Atlantico.

A quanto pare, l'inizio delle piroette avviene sott'acqua, quando gli animali iniziano un lento capovolgimento. Gli scienziati per anni avevano pensato che la piroetta fosse un effetto dovuto al curvarsi della coda del delfino nell'aria. Quest'idea è stata però messa in discussione dal fatto che la coda dei delfini non è poi così flessibile e quindi è improbabile che questi animali riescano a usare l'aria come una pedana di lancio per iniziare l'avvitamento.

Così i ricercatori, provenienti dalla West Chester University e dal Technion, l'istituto di tecnologia israeliano che si trova ad Haifa, hanno cercato di capire meglio quali fossero le forze coinvolte nel processo. Per questo hanno creato un modello matematico incorporando i principi fisici necessari a descrivere l'avvitamento. Secondo il modello, i delfini usano la coda per iniziare a ruotare già sott'acqua, ma non in modo molto veloce a causa della resistenza dell'acqua stessa.

A un certo punto però, non appena emergono, la resistenza diminuisce di colpo e con un ultimo colpo di coda accelerano per innescare il movimento della piroetta. Il modello suggerisce che un delfino emerso alla velocità di sei metri al secondo possa arrivare a compiere ben sette rotazioni in aria.