il brivido di mettere piede per la prima volta su un pianeta sconosciuto non sarà più un'esclusiva dei soli astronauti. Google e NASA collaborano per rendere possibile l'esplorazione virtuale dello spazio.
Il suolo marziano che scricchiola sotto
i piedi, il vento che frusta le guance: esperienze che chiunque in
futuro potrebbe sperimentare a patto di avere una connessione
Internet. Tutto questo grazie a una collaborazione fra la NASA e il
gigante di Internet Google.
Google ha già prodotto alcune
mappe interattive di Marte e della Luna, sfruttando le possibilità
del proprio software e le immagini fornite dalla NASA. Oggi però
NASA e Google hanno firmato un accordo Space Act, che prevede la
collaborazione delle due organizzazioni al fine di rendere
accessibili al popolo di Internet un numero maggiore di dati della
NASA.
“Visto che siamo tornati sulla Luna,
che stiamo andando su Marte e sugli asteroidi vicini alla terra, ci
piacerebbe che chiunque, non solo in America ma in tutto il mondo,
potesse viaggiare con noi e sentire l'emozione che si prova nel
posare il piede su un nuovo pianeta” afferma S. Pete Worden,
direttore dell'Ames Research Center della NASA, a Moffett Field,
California, USA.
L'accordo potrebbe portare in futuro a
esperienze simili a quelle che i personaggi di Star Trek sperimentano
nel “ponte ologrammi”, continua Worden. Quando nuovi robot
esploreranno la superficie marziana, questa tecnologia “potrebbe
permettere alle persone di sentire il rumore della terra marziana
sotto i piedi proprio mentre i robot si spostano sulla superficie –
e forse provare la sensazione del vento di Marte sulla faccia.”
In tempi brevi, la collaborazione avrà
effetto di rendere più immagini della NASA disponibili online.
Una parte del materiale è già acessibile in 3D grazie a
un programma chiamato WORLD WIND sviluppato dalla NASA.
Google ritiene che la NASA abbia una missione importante di grande impatto positivo sull'umanità, come afferma il direttore del dipartimento di ingegneria di Google, Daniel Clancy. “Google è coinvolto nel progetto perché siamo felici di dare supporto a questa missione” continua. “Pensiamo che parte della nostra tecnologia possa aiutare la NASA a avere maggior impatto sul pubblico.”
Anche se in teoria si tratta di materiale già di dominio pubblico, la gran parte dei dati NASA non è immediatamente fruibile perché non facilmente accessibile, sostiene Chris Kemp, direttore del Settore Sviluppo Affari dell'Ames Center. Kemp ritiene che la NASA e Google insieme siano in grado di cambiare questa situazione. “Vogliamo che queste informazioni diventino il più utili e accessibili possibile.”
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