Siccità, tifoni, piogge eccezionali, alluvioni, scioglimento dei ghiacci… mai come nel 2006 gli effetti del riscaldamento globale si sono fatti sentire in tutto il pianeta. Secondo il rapporto della World Meteorological Organization la temperatura media salirà di una quantità compresa tra 1,4°C e 5,8°C
Secondo la World Meteorological Organization il 2006 è stato l’anno più caldo mai registrato sulla Terra, con una media di 0,4°C sopra la media del 1961 e del 1990. Sono stati considerati tutti i dati fino al 1861.
I numeri relativi allo stato del clima globale del 2006, pubblicati giovedì, mostrano che la temperatura globale è salita di 0,7°C dal 1900. La maggior parte di questo riscaldamento è dovuto all’aumento netto (0,18°C per decennio) avvenuto dal 1976. I dati definitivi verranno pubblicati a marzo 2007.
Il rapporto dimostra che nel 2006 nessun angolo del pianeta è stato risparmiato da eventi climatici estremi, molti dei quali hanno stabilito dei record.
Negli Stati Uniti il periodo gennaio-settembre e in Europa il mese di luglio sono stati i più caldi in assoluto, circa 3°C superiori alla norma. Nell’emisfero meridionale il Brasile e l’Australia hanno subito delle onde di calore tra gennaio e marzo. La città di Bom Jesus in Brasile ha stabilito il record di temperatura di 44,6°C il 31 gennaio, uno dei valori maggiori mai raggiunti nel paese.
E nemmeno l’Africa è stata risparmiata. Quest’estate la Somalia ha patito la peggiore siccità dell’ultimo decennio, ed è ora minacciata dalla peggiore alluvione avvenuta nel recente passato. Le precipitazioni estreme hanno copito l’intero Corno d’Africa, dove in alcune regioni ha piovuto più di sei volte rispetto alla media mensile e sono state colpite centinaia di migliaia di persone.
Anche nel deserto del Sahara ci sono state forti piogge in febbraio, che hanno danneggiato il 70% della produzione di cibo e costretto all’evacuazione 600 000 persone.
Tornando in Europa, il fiume Danubio è salito al suo livello massimo raggiunto nell’ultimo secolo a causa delle forti piogge e dello scioglimento della neve. E negli Stati Uniti, il New England e il nord-est hanno subito precipitazioni eccezionali che hanno costretto 200 000 persone a evacuare. A Vancouver in Canada, a novembre ha piovuto circa il doppio della media mensile.
In Cina milioni di ettari di raccolto sono stati danneggiati dalla siccità nella provincia di Sichuan durante l’estate e nella Cina orientale durante l’autunno. In Cina è anche passato il perggiore ciclone del decennio, che ha causato la morte di più di 1000 persone e danni economici per circa 8 miliardi di euro.
Nelle Filippine il tifone Durian ha colpito 1,5 milioni di persone tra novembre e dicembre, causando la morte di più di 500 persone; centinaia sono i dispersi.
Per quanto riguarda il ghiaccio artico gli scienziati hanno notato che sta continuando a sciogliersi più velocemente che mai. La World Meteorological Oganization stima che il ghiaccio marino diminuisce al ritmo dell’8,6% al decennio, che corrisponde a 60 421 chilometri cubi all’anno.
La maggior parte degli scienziati del clima concordano che l’aumento delle emissioni di gas serra prodotti da attività umane produrranno un riscaldamento compreso tra 1,4°C e 5,8°C, secondo i calcoli contenuti nel rapporto dell’IPCC.
Catherine Brahic
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