Cronaca di una giornata unica per la scienza. Dall'inviata di ScienzaEsperienza al CERN Simona Cerrato
Verso le 16, alcuni dei protagonisti della storia di LHC si riunisce nella sala stampa del Globe dove sono riuniti i giornalisti per una conferenza stampa conclusiva di questa giornata che è stata senz’altro un successo oltre ogni previsione.
Non era infatti assolutamente detto che il fascio riuscisse a fare il giro completo... e soprattutto non era detto che riuscisse a farlo senza problemi, al primo tentativo e in un tempo rapidissimo. Inoltre il programma prevedeva far circolare il fascio di protoni solo in senso orario... poi le cose sono andate così bene che è stato deciso di provare anche il senso antiorario: e anche questo ha funzionato. L’unico piccolo problema riscontrato al punto 6 quando il fascio si è bloccato nel giro antiorario è stato risolto in pochi minuti. Anche google ha riconosciuto l’eccezionalità dell’evento e ha preparato un logo adatto: andate a vedere! Christopher Llewellyn Smith, Hewig Schopper, Carlo Rubbia: sono tre dei passati direttori generali del CERN presenti alla conferenza stampa. Manca Luciano Maiani, che è stato uno dei promotori maggiori di LHC. Di fatto LHC è stato costruito durante il suo mandato. Oltre a loro, l’attuale direttore Robert Aymar, il chief scientific officer Jos Engelen, il leader di LCH, Lyn Evans e il suo predecessore Giorgio Brianti.
Tutti riconoscono il successo di questa giornata e rendono merito ai veri autori: le centinaia di ricercatori, ingegneri, scienziati ecc. che con la loro professionalità e la loro dedizione hanno permesso di arrivare a questo risultato. “Molti di loro sono giovani, commenta Smith, e questo mi fa molto piacere: vuol dire che la generazione dei più vecchi è riuscita a passare le competenze alla generazione successiva... un altro successo del CERN.”
La macchina apre possibilità immense per la fisica, e, conclude Rubbia: “Se fossi giovane, di fronte a queste possibilità, non esiterei a rifare la stessa scelta: il fisico!”.
Nell’anello, i protoni sono sempre pronti a partire, accalcati addosso al blocco che li tiene serrati... Nella sala di controllo, dove ora ci troviamo, anche le persone ora si accalcano attorno alla zona principale di controllo delle operazioni: un semicerchio sulla destra appena entrati. Una serie di decine di monitor attraggono l’attenzione dei tecnici nel semicircolo e delle persone intorno. In alto, ben visibili, sei grandi monitor riportano lo stato dell’esperimento, compreso il grafico con la traccia di dove si trova il fascio momento per momento. Alle 13:50 parte. La prima tappa va tutto bene: dal punto 8 il fascio raggiunge subito il punto 7 senza intoppi. Il secondo fascio, però, si ferma inaspettatamente al punto 6: non si sa perché. Si rimane qualche minuto con il fiato sospeso.
Poi il problema viene risolto e il fascio riparte per la prossima tappa. Si trattava di un “minor problem”, un problema secondario e quindi facilmente risolvibile, secondo il tecnico incaricato di informare il pubblico presente.
Ecco che il fascio raggiunge il punto 5... poi il punto 4, 3, 2 e finalmente l’ultimo fascio iniettato completa il giro e viene prelevato al punto 1. Il tutto in tempi record. Un grande successo per la tecnologia del CERN e per tutto il personale tecnico e scientifico che esulta dalla gioia. è sicuramente un grande momento. Lo conferma anche Lyn Evans che catturo all’uscita del semicircolo: “È un nuovo pezzo di storia della scienza che comincia”, dice più che soddisfatto. Sprizza gioia dagli occhi e da tutti i pori. Questa è la dimostrazione che anche in fisico britannico può emozionarsi!
Grande emozione ed entusiasmo nei laboratori del Cern, dove i ricercatori stanno per dare il via al secondo giro di particelle: un secondo fascio di protoni sta per essere iniettato nell'acceleratore questa volta in senso antiorario, ovvero in senso opposto a quello del fascio di stamattina.
Naturalmente non è semplice comandare una macchina come LHC: è composta da migliaia e migliaia di pezzi e ognuno deve rispettare condizioni particolari di temperatura e collimazione precisissime. Non basta quindi un clic per dire al fascio “adesso gira in senso opposto!”. Ci vuola un po’ di lavoro e un po’ di tempo. Verso le 13:30 Lyn Evans, il grande capo, in maniche (corte) di camicia e scarpe da ginnastica e un accento dell’Inghilterra del nord, annuncia che sono quasi pronti per fare partire il fascio in senso antiorario.
Durante la messa a punto per questo secondo round, dopo aver concluso con successo il primo giro, i tecnici si sono accorti di un problema di criogenia: da qualche parte faceva troppo caldo e si rischiava di perdere la superconduttività necessaria. Troppo caldo... per modo di dire ovviamente. Tutto il sistema è posto a circa -270 gradi e basta qualche grado in più che la macchina perde le sue capacità di far girare i protoni così bene.
Il problema è stato risolto rapidamente e ora si è finalmente pronti a partire: questa volta si inietteranno i protoni dal punto 8 (cioè l’ultimo) e questi gireranno in senso antiorario fino a essere estratti al punto 1.
Anche in questo caso, si inietteranno in successione diversi fasci di protoni che si fermeranno, il primo, al punto 7, il secondo al punto 6, il terzo al punto 5 e così via fino a che l’ultimo fascio farà il giro completo dal punto 8 al punto 1. Esattamente come per il primo fascio questa mattina, ma in verso opposto.
Dopo
poco meno di un’ora dall’innesco, il fascio completa il suo primo giro
con successo. Molto meglio delle più rosee prospettive, e si vede dai
sorrisi e dai gesti di felicità delle persone nella sala di controllo,
a cominciare naturalmente da Evans. Gli applausi non mancano. Il giro è
stato compiuto a circa 20 chilometri all’ora: non che i protoni siano
andati veramente così lentamente, ma il fascio è stato fermato in molti
punti. È stato un viaggio a tappe. Ora sono pronti per il secondo
giro, questa volta senza stop: tutto in una volta... e sarà ancora più
emozionante. Ma anche molto molto molto più breve.
Mancano pochi minuti all’inizio del primo giro... Nella sala di controllo sono quasi tutti uomini, così come nela sala del briefing dove hanno deciso il programma della giornata. Una giornata davvero speciale. Peccato perché le donne di LHC sono tante e hanno un ruolo fondamentale. Si vede Verena Klein, austriaca, una degl inegneri capo, che si consulta con Evans. “I protoni sono ora bloccati al punto due, spiega Lyn Evans, ma in pochi minuti il fascio verrà liberato.”
Sembra quasi di vederli scalpitare, questi protoni, tutti pronti per la loro pazza corsa attraverso l’anello di 27 chilometri. Per loro 27 chilometri sono niente: quando la macchina sarà a regime e l’energia massima di 7 TeV per fascio sarà stata raggiunta, i protoni faranno 11.245 giri al secondo! Oggi no, le cose verranno fatte passo dopo passo. Dopo che verranno liberati al punto 2, i protoni arriveranno al punto 3 e poi al punto 4, dove non ci sono rivelatori ma una televisione li riprenderà. Poi il fascio verrà fermato al punto 5, poco prima dell’esperimento CMS, uno dei 4 grandi esperimenti collegati a LHC.
Al punto 6 verrà estratto e fermato, per poi farlo continuare fino al punto 7 dove verrà nuovamente collimato. Prima della stazione dell’esperimento ATLAS avrà bisogno di nuovo di un po’ di tempo... “Poi a seconda di come è andato questo giro, possiamo decidere come procedere,” conclude Evans. “Non so come andrà oggi...” ma lo dice sorridendo. Eventualmente il fascio potrà essere fatto circolare anche in senso inverso, cioè antiorario.
Dal camion dell’eurovisione, Paola Catapano spiega: “Questo primo giro prudente, step by step, è necessario per testare ancora tutto l’anello e tutti i componenti. Non si vuole provocare dei danni: ogni componente è un pezzo unico, è un prototipo e non ci sono pezzi di ricambio...” Intanto si avvicinano le 9:30, l’ora stabilita per la partenza.
Nel sala del Globe, una semicupola rossa che spicca sul verde della campagna franco-svizzera in cui si trova il CERN, sta per cominciare il First Beam Day, il giorno del primo raggio.
Sul grande schermo collegato con le varie postazioni dove i tecnici e gli scienziati stanno per avviare la più grande machina del mondo si vedono quantità di monitor colorati e molta gente con facce rilassate... qualcuno chiacchiera, altri lavorano, telefonano... sorridono. La notte degli ultimi test è andata bene.
Nel camion dove c’è la postazione della diretta video le due giornaliste si preparano a una diretta in eurovisione di 10 ore... avranno il tempo di fare pipì? si chiedono prima di cominciare.
Alle 8:45 comincia il briefing con il benvenuto di B. Pellequer... Spiega quello che è successo nella notte e quello che sperabilmente succederà oggi... che nessuno può prevedere con precisione, nemmeno Lyn Evans il capo progetto di LHC, al quale ha lavorato addirittura dalla metà degli anni ottanta...