È un grandissimo apparato sperimentale che si trova al CERN, il laboratorio europeo vicino a Ginevra, e serve per studiare le interazioni delle particelle elementari che compongono la materia.
Raggiungerà energie elevatissime, finora mai ottenute in un esperimento sulla Terra. LHC è un acronimo per Large (cioè grande) Hadron (di adroni, cioè particelle pesanti, tipo i protoni) Collider (anello di collisione).
Ma che cosa sono gli adroni, che cosa è un anello di collisione, quali collisioni avvengono in questo anello… e perché deve essere grande?
Per studiare le particelle, entità che compongono gli atomi e quindi molto più piccole degli atomi stessi, i fisici costruiscono dei grandi apparati sperimentali all’interno dei quali fanno circolare fasci di particelle, li accelerano e li fanno poi collidere fra di loro a energie molto elevate: dal prodotto di queste collisioni riescono a capire com’è fatta la materia e come si comporta. La fisica delle particelle elementari non permette solo di studiare la struttura della materia a livello subatomico, ma anche di comprendere alcune fasi della nascita e dell’evoluzione dell’Universo.
Nel corso degli oltre cinquant’anni di vita del CERN, nato nel 1954 per volere di alcuni paesi europei, sono stati costruiti diversi apparati sperimentali, ogni volta capaci di raggiungere energie più elevate. Oggi il complesso sperimentale del CERN comprende una serie di acceleratori di particelle: ogni macchina accelera un fascio di particelle e lo inietta in quella successiva che lo porta a un’energia superiore. E così via. LHC è l’ultimo anello di questa catena ed è stato progettato per raggiungere l’energia record di 7 TeV (cioè 7 miliardi di elettronvolt) per il fascio di particelle che circola in senso orario e altri 7 TeV per il fascio che circola in verso oposto, in tutto 14 TeV. Attualmente la massima energia raggiunta in un esperimento terrestre è poco meno di 1 TeV al Tevatron costruito al Fermi National Laboratory nell’Illinois (USA).