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Quando una luna non bastava

Un nuovo modello matematico ipotizza che un tempo la Terra avesse più di un satellite

La nostra luna supersite

Una delle teorie più in voga del momento per spiegare la formazione della Luna è quella che un impatto con un oggetto grande più o meno come Marte abbia colpito la Terra circa quattro miliardi e mezzo di anni fa, creando il nostro satellite (anche se in realtà le obiezioni non mancano).

Tuttavia l'antica collisione non avrebbe formato solo la Luna. Secondo uno studio del centro di ricerche californiano NASA Ames, l'impatto avrebbe prodotto anche altri satelliti che hanno orbitato attorno alla Terra per ben dieci milioni di anni.

Il modello elaborato dai ricercatori suggerisce che le lune hanno occupato i due punti lagrangiani Terra-Luna, quei punti dove le forze gratitazionali di due corpi si bilanciano, permettendo la stabilità di un terzo.

Il gigantesco impatto che avrebbe formato la Luna ha sparso nell'orbita terrestre molto materiale derivato dalla collisione, e parte di esso si sarebbe aggregato nei due punti lagrangiani formando due satelliti.

Ma perché la notte possiamo ammirare la bellezza di una sola luna? Le perturbazioni provenienti da altri pianeti sono riuscite a modificare l'orbita terrestre al punto da destabilizzare quella dei due satelliti. Senza queste “interferenze” orbitali, i satelliti sarebbero rimasti in orbita per almeno cento milioni di anni.

Un'altra modelizzazione fatta da Matija Cuk, un astrofisico della University of British Columbia in Canada, ha stimato che le “lune perdute” avrebbero potuto orbitare attorno alla Terra per un miliardo di anni o più dopo la formazione della Luna.

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