L'Antartide è il motore climatico e la sentinella ambientale del pianeta, uno straordinario laboratorio naturale dove da decenni scienziati di tutto il mondo conducono importanti ricerche: dalla fisica alla biologia, dalla geologia alla climatologia.
Eppure l’Italia, proprio in occasione dell’Anno Polare Internazionale, sembra congelare la ricerca tra i ghiacci. E così gli scienziati “nostrani” del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, se da un lato ricevono lodi e congratulazioni dal capo del Governo e dal ministro Mussi per il loro contributo che è valso il Premio Nobel per la Pace ad Al Gore e all’Ipcc, dall’altro sono costretti a scendere in piazza per denunciare la mancanza di fondi per la ricerca al Polo Sud.
Sedna ne discute con
Massimo Frezzotti, ricercatore dell’Enea, tra i responsabili del Pnra e tra i promotori della protesta.
Anche Trieste ha avuto finora un ruolo da protagonista in Antartide.
L’Istituto Nazionale di Oceanografica e Geofisica Sperimentale con la nave oceanografia “OGS-Explora” ha partecipato a 10 campagne di ricerca al Polo Sud. Sedna ha intercettato
Laura De Santis, ricercatrice dell’OGS che per ben quattro volte ha navigato fino all’estremo continente.
Il buco nell'ozono? La colpa è di Toto Cutugno: usa talmente tanta lacca
che ogni volta che si dà un colpo di spazzola si stacca un pezzo di Antartide.
Stefano Benni
Link consigliati:
Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale - OGS
Intergovernmental Panel on Climate Change
PNRA - Programma Nazionale Ricerche in Antartide