Dopo le testimonianze di due gruppi di ricercatori che hanno valutato il caso di Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano con entrambe le gambe amputate, il tribunale Arbitrale dello Sport ha deciso di valutare nuovamente la possibilità di ammettere il velocista alle prossime olimpiadi.

Lo scorso gennaio l’Associazione Internazionale delle Federazioni Atletiche (IAAF) aveva stabilito che le protesi usate da Pistorius gli conferivano un vantaggio scorretto nei confronti dei corridori normodotati, escludendolo di fatto dalle competizioni. L’IAAF ha portato come prova a supporto di questa decisione la ricerca del chinesiologo Gert-Peter Brüggemann dell’Università Tedesca dello Sport di Colonia, che fra i dati riportava che grazie alle protesi l’atleta è in grado di risparmiare fino al 25% di energia rispetto ai normodotati.

Per valutare le accuse della IAAF Pistorius si è rivolto a Hugh Herr, uno scienziato esperto di biomeccanica del Massachusetts Institute of Technology, negli Stati Uniti e a un team internazionale di ricercatori. Secondo i nuovi risultati il vantaggio evidenziato dalla ricerca di Brüggemann è effettivo solo nel caso di sforzi aerobici e prolungati. L’atleta sudafricano però si misura sui 400 metri, una specialità prettamente anaerobica.

Per questo tipo di sforzi non è stato possibile dimostrare né vantaggi né svantaggi delle protesi. La decisione del tribunale ammette una nuova valutazione del caso su ulteriori evidenze scientifiche, mentre l’atleta si sta allenando per qualificarsi sia per le imminenti Olimpiadi di Pechino che per quelle di Londra nel 2012.