Turkmenistan

Superficie: 488.100 kmq
Popolazione: 5.850.000 abitanti (stima 2007)
Capitale: Ashghabat
Città principali: Chärjew, Daşoguz, Mary, Nebitdag e Balkanabat
Gruppi etnici: turkmeni (77% ), russi (12%), 9% uzbeki, (9%) altri(5,1%)
Lingua: turkmeno (ufficiale), russo, uzbeko
Religione: musulmani (89%), ortodossi (9%), altre religioni o atei (2%)
Ordinamento dello stato: Repubblica presidenziale
PIL pro capite: 5.189 $ USA (2007)
Settori/prodotti principali: gas naturale, petrolio, prodotti petroliferi, fibre tessili, industria alimentare, cotone, cereali, bovini, ovini, latticini
Utenti internet: 14,1 ogni 1000 abitanti (2007)
Emissione di CO2: 8,6 t per abitante (2005)
Indice di sviluppo umano: 0,739 su una scala da 0,300 a 1,000 (2007)

Situato nella parte sud-occidentale dell’Asia Centrale, il Turkmenistan confina a nord con il Kazakistan, a nord-est con l’Uzbekistan, a sud con l’Iran e l’Afghanistan e si affaccia ad ovest sul Mar Caspio.
Pur essendo il secondo paese centro-asiatico per estensione è poco densamente popolato: su quasi il 90% del Paese, infatti, si estende il Karakum (sabbie nere), uno dei più vasti deserti di sabbia, caratterizzato dalla presenza dei takyr, particolari conche di notevoli dimensioni separate dalle dune generate dai forti venti. Il Karakum è cinto a sud dalla catena del Kopet Dag (molte montagne). L’Amu-Darya è il fiume principale; pochi sono gli altri corsi d’acqua presenti in quest’arida regione.
Le conseguenze del disastro ambientale del Lago Aral sono qui devastanti: la sua progressiva scomparsa, in seguito alle imponenti opere d’irrigazione costruite in epoca sovietica, sta provocando irreversibili danni all’ambiente e alle comunità locali.
La popolazione fino a due o tre generazioni fa era nomade e, tuttora, vive sparsa nel Paese.

Un po’ di storia
Questo territorio è stato abitato fin dall’antichità dalle tribù dei Turkmeni, provenienti con molta probabilità dalle montagne dell’Altay; i primi insediamenti umani nell’area sono databili tra il 5000 e il 7000 a.C.
Sebbene non sia mai stato un obiettivo strategico, il Turkmenistan ha conosciuto la dominazione dei diversi imperi che lo hanno attraversato per conquistare territori più ricchi.
I primi furono i persiani achemenidi di Ciro il grande, seguiti da Alessandro Magno, che ne fece una provincia dell’impero macedone e dai parti, che scelsero la città di Nisa, vicino all’odierna Ashgabat, come capitale del proprio impero. Durante questo periodo il Turkmenistan divenne un’importante tappa lungo la Via della seta, il principale cammino commerciale tra Asia ed Europa.
Dopo quasi cinquecento anni di esistenza l’impero dei parti fu travolto prima dai sasanidi (III secolo) e poi degli Eftaliti (V secolo).
Nel VII secolo gli arabi conquistarono la regione, introducendovi l’Islam.
Dal IX secolo si alternarono diverse dinastie locali fino all’arrivo dei turchi selgiuchidi nel XI secolo.
Col declino dell’impero di Tamerlano nel XVI secolo, la regione ritornò alle tribù nomadi turkmene, da sempre allevatrici di pregiati cavalli.
Nel 1881 la Russia zarista decise di conquistare tutta la Transcaspia e nel 1894 le sue truppe portarono a termine la missione.
Nel 1924 fu fondata la Repubblica Socialista Sovietica del Turkmenistan (RSS) ma i tentativi sovietici di cambiare il modus vivendi delle tribù portarono ad una costante guerriglia fino al 1936.
Il Turkmenistan raggiunse l’indipendenza con il crollo del regime comunista nel 1991.
Gli anni successivi sono stati dominati dall’autoritario presidente Saparmurat Nyyazow, capo del Partito Democratico (PDT), fino al 2007 quando le prime elezioni senza candidato unico hanno portato alla presidenza Gurbanguly Berdymukhamedov.

Curiosità ed enogastronomia
I nomadi Turkmeni erano soliti portar con sé solo un tappeto o del filato, oggetti facilmente trasportabili dalla doppia funzione di isolante e ornamento.
In Turkmenistan domina ancora la struttura tribale a tal punto che ognuna ha dei tratti distintivi: il dialetto, lo stile degli abiti e dei gioielli, i motivi ricamati sui tappeti.
Di tutte le popolazioni centro-asiatiche i Turkmeni sono quella che ha mantenuto i vestiti più tradizionali: gli uomini indossano pantaloni blu sformati infilati dentro pesanti stivali alti fino alle ginocchia, una camicia bianca, una giacca di seta pesante a righe rosse e oro e un cappello di lana ispida. Le donne portano pesanti vestiti di seta color castano e rosso scuro, lunghi fino alle caviglie a coprire pantaloni a righe con lustrini.
I capelli di una donna sono sempre raccolti sulla nuca e nascosti da un fazzoletto o da una sciarpa.

Gli ingredienti alla base della cucina turkmena sono il riso, le verdure e la carne. Caratteristico anche il latte di cammella fermentato (shubat) e il tradizionale tè.

La bandiera
Nella bandiera, lo sfondo verde e la luna crescente rappresentano l’Islam mentre le cinque stelle sono le regioni (welayats) del Turkmenistan; all’interno della striscia rossa sono raffigurate come ricami su un tappeto le insegne di cinque tribù.

Riferimenti Bibliografici
– Istituto Geografico De Agostini, 2008, Calendario Atlante De Agostini 2009, Novara

Lonely Planet
Turkmenistan.it
The World Factbook – CIA
Human Development Report 2009